Tecnica di corsa

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Ciao a tutti, sono Irene, e durante la mia attività agonistica, come molti runners, faccio i conti ogni giorno con un problemino cruciale per ottenere buone prestazioni e allo stesso tempo non incorrere nell'infortunio: la tecnica di corsa.

Il web è ricco di video di atleti professionisti, ottimi esempi di efficienti tecniche di corsa, noterete subito che vi sono atleti che corrono a passi più lunghi, altri più frequenti, altri molto elastici e altri ancora radenti al suolo con un gesto più di forza. Tutto questo dipende in primis dal gesto che questi atleti hanno spontaneamente e in seconda istanza dalla distanza percorsa, dalla velocità velocità raggiunta e dalla forza sviluppata nell'azione.

La premessa fondamentale da fare è che non è possibile che tutti arrivino a correre nello stesso modo e con lo stesso gesto, ciascun corridore sia esso un runner amatoriale o un professionista ha un suo stile di corsa che presenterà dei punti di forza da accentuare e dei punti deboli da migliorare. Lo scopo deve essere quello di apprendere un gesto che porti al miglior risultato possibile con un minor sforzo, ovvero un gesto più efficiente possibile, senza causare traumi alla struttura. 

Ecco perché piuttosto di parlare di giusta tecnica, parleremo di tecnica EFFICIENTE.

In generale la maggior parte degli atleti cerca di avere un gesto di corsa il più 'rotondo' possibile ovvero con il ginocchio che sale portando la coscia quasi parallela al terreno, la gamba che scende a stantuffo, verticale a terra, appoggiando il piede a livello dell'avampiede, e si stende per completare la spinta per poi essere subito richiamata sotto il gluteo e riprendere con la risalita del ginocchio per la successiva falcata.  

E' altresì vero che riuscire ad apprendere per poi applicare automaticamente meccanismi efficienti di corsa richiede una costante applicazione di esercizi di tecnica e tanto, tanto, davvero tanto tempo. Analizziamo quindi subito i principali difetti che un comune runner amatoriale potrebbe presentare e cerchiamo di fornire alcuni esercizi correttivi per apportare piccoli, ma comunque importanti miglioramenti. 

APPOGGIO DI TALLONE

Tipico dei podisti che si cimentano in lunghe distanze, essi spesso appoggiano il piede di tallone invece di arrivare dall'alto e atterrare sull'avampiede. 

Mentre l'appoggio di avampiede, dall'alto sfrutta l'efficiente leva anatomica quale è la caviglia, l'appoggio di tallone non solo porta ad una dispersione di forza ed energia - non più propulsiva in alto e in avanti come richiede la nostra direzione di corsa- ma causa anche impatti e traumi alle articolazioni degli arti inferiori e della colonna vertebrale aumentando il rischio di infortuni e l'insorgenza dei tipici dolori posturali del runner.
A questo proposito il miglior consiglio che posso darvi è la scelta di una calzatura adeguata e ispirata alla filosofia del Natural Running, i nostri punti vendita sono specializzati soprattutto in questo. Un'ottima idea può essere quella di scegliere una calzatura con un drop progressivamente più basso che vi proietti ad un appoggio di avampiede ed evolva pian pianino il vostro gesto atletico in modo totalmente spontaneo. 
GINOCCHIA BASSE e AZIONE PENDOLARE DEI PIEDI
Un ginocchio alto porta ad una falcata più ampia, ovvero un minor numero di passi a parità di distanza senza però andare ad atterrare di tallone allungando il piede in avanti. Il ginocchio alzandosi allungherà la parabola della nostra fase di volo in corsa, se così possiamo chiamarla. 
In questo caso i migliori esercizi da fare, magari introducendoli pian pianino tra i vari esercizi di riscaldamento prima degli allenamenti più intensi e spinti e di eventuali competizione, sono le andature che, nello specifico, accentuano la risalita del ginocchio e del contemporaneo richiamo del piede al gluteo. Mi sto riferendo allo skip e alla calciata sotto. 
Nel primo caso si faccia attenzione a far salire bene il ginocchio aperto ad angolo retto fino a portare la coscia parallela al terreno. Attenzione, questa risalita deve essere dovuta non ad una azione di sollevamento attivo della coscia -a cui saremo purtroppo obbligati nelle prime sedute-, ma piuttosto da una risposta elastica ad un forte impatto, una forte spinta, del piede a terra. 
Nel caso della calciata sotto oltre al ginocchio alto avremo anche il piede che sale sotto il gluteo a chiudere l'angolo del ginocchio.
 
La gamba di appoggio dovrà sempre essere il più distesa possibile, in entrambi gli esercizi. 
BRACCIA SCOMPOSTE
Anche i movimenti basculanti comportano un dispendio di energie su direzioni diverse da quella di corsa, un buon consiglio è quello di fare degli allunghi o delle ripetute con dei testimoni in mano o dei leggeri bastoncini cercando di tenerli paralleli alla nostra direzione di corsa. 

Penso di aver messo già sufficiente carne al fuoco con queste poche indicazioni, sperando di essere stata utile, vi auguro un buon allenamento e un grosso in bocca al lupo per i vostri prossimi obiettivi atletici.